UN UCCELLINO IN GABBIA

UN UCCELLINO IN GABBIA

Sul ramo di un albero, di un parco di Milano, un giorno un pettirosso, che stava nel nido, cadde mentre la sua mamma era in cerca di cibo.
Il piccolo aveva paura, ma dopo poco arrivò un bambino di nome Giacomo, che lo raccolse lo portò a casa sua in via Porcelli n. 13 A.
Giacomo aveva i capelli corti, di colore marrone, gli occhi verdi, la pelle abbronzata, i denti da coniglio e l’apparecchio. Egli mise l’uccellino fuori, in una gabbia piccola di metallo color oro. Dopo qualche giorno l’uccellino prigioniero imparò a volare, ma era chiuso in quella gabbia e gli venne tanta nostalgia del suo nido e della sua mamma.
Anche se la gabbietta era sempre fuori, era tanto triste, ma almeno poteva conoscere altri uccellini che volavano lì intorno liberi e fece amicizia con un merlo dalle piume nere nere, che divenne il suo migliore amico.
Di solito passava dal pettirosso per raccontargli i bei momenti della giornata, ma il piccolo prigioniero era sempre più triste e non ce la faceva più a stare lì dentro e gli mancava tanto la sua mamma.
“E’ davvero bello volare liberi nel cielo!! Quanto vorrei farlo anche io!!!” sospirava il pettirosso.
Il merlo dispiaciuto gli disse: “ Hey amico mio, ho un’idea …. Stanotte, a mezzanotte in punto, tieniti pronto perché verrò a liberarti e voleremo via insieme liberi, te lo prometto!” e volò via veloce.
Il pettirosso era così agitato dalla gioia che teneva gli occhietti spalancati a fissare il cielo blu sperando di vedere presto il suo amico arrivare.
Don… don … don… don… ecco la mezzanotte e il pettirosso vide giungere da lontano il suo amichetto con un rametto nel becco. “Eccomi” disse il merlo e presto, fatto, con un po’ di fatica, ma con grande bravura aprì la porticina della gabbia sussurrando: “Fra poco sarai libero”.E così fu.
Il pettirosso non credeva ai suoi piccoli occhietti: era libero davvero!!
Il merlo accompagnò il pettirosso dalla sua mamma sfrecciando nel buio della notte mentre la luna faceva loro luce. La sua mamma era là che lo aspettava, nel caldo nido ed essa , che era disperata, fece festa nel suo piccolo cuoricino.

(Storia inventata dagli alunni della classe 4° per i bambini della Scuola dell'infanzia di Tezze per un laboratorio condiviso)


4 commenti:

  1. star rebecca cazzola4 marzo 2013 alle ore 20:16

    wow wow wow wow wow owoowowowo mi sono confusta tra tutti quei wowowwaewa

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  2. Francesca Meneghello4 marzo 2013 alle ore 20:58

    Ciaooo sono Francesca e penso che questo lavoro sia assolutamente STUPENDO!!! E voi cosa ne pensate?
    Io trovo che sia bellisssssssssssssssimo! xD

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